SIK SIK, NOSTALGIA E PARODIA DEL SACRO
DOI:
https://doi.org/10.12775/TSP-W.2015.005Parole chiave
sztuki teatralne Eduardo de Filippa, Sik-Sik, mimika, pantonima, włoski dramatAbstract
Sik Sik l’artefice mago viene inserito dal suo autore nelle Cantate dei giorni pari. I numeri pari, si sa, sono ampiamente sprovvisti di virtù propiziatorie, di efficacia scaramantica. Il processo di infatuazione, l’auto-investitura con cui il ciarlatano si addobba da demiurgo di periferia, da vate creatore di portenti e di mirabilie, crolla pertanto subito: il goffo bricoleur che dovrebbe innalzarsi al ruolo sacro di artifex grazie alla fiducia accordatagli da un’ingenua platea, fino ad illudersi lui stesso forse sulla verità della propria menzogna vitale, rinuncia mestamente alla sua gaglioffa pretesa.Riferimenti bibliografici
Barsotti A. (1988), Eduardo drammaturgo. Tra mondo del teatro e teatro del mondo, Bulzoni, Roma.
Barsotti A. (a cura di) (1995), E. De Filippo. Cantata dei giorni dispari, Einaudi, Torino.
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Pubblicato
2015-12-30
Come citare
1.
PUPPA, Paolo. SIK SIK, NOSTALGIA E PARODIA DEL SACRO. Studi polacco-italiani di Toruń. Online. 30 dicembre 2015. pp. 89-94. [Accessed 18 luglio 2024]. DOI 10.12775/TSP-W.2015.005.
Fascicolo
Sezione
Literaturoznawstwo
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