Viva la libertà- un film per imma ginare la parole di una possibile ridefinizione identitaria della sinistra italiana
DOI:
https://doi.org/10.12775/TSP-W.2014.013Parole chiave
Viva la libertà, Roberto Andò, Il trono vuoto, ridefinizione identitaria della sinistra italianaAbstract
Tra il 2012 e il 2013, in un periodo di profonda crisi del maggior partito della sinistra italiana, sono usciti, a breve distanza tra loro, il romanzo Il trono vuoto, per l’editore Bompiani, vincitore tra l'altro del premio Campiello Opera Prima, e la sua trasposizione filmica Viva la libertà per mano dello stesso autore, Roberto Andò. Una circostanza abbastanza inedita nella lunga tradizione italiana di trasposizioni filmiche quella per cui lo stesso scrittore del libro è anche lo sceneggiatore (affiancato da Angelo Pasquini) e regista del film. Anche se è ormai pratica diffusa quella di pensare e scrivere un racconto o un romanzo in funzione del suo trasferimento sugli schermi cinematografici, non si registrano invece molti casi di coincidenza tra scrittore e sceneggiatore/regista. Circostanza che rende molto interessante un’analisi contrastiva tra scrittura e sua riproduzione nel parlato cinematografico: a partire dal dato di fatto che l’intenzione comunicativa parta dalla stessa persona, si può presupporre che il messaggio da far passare resti in linea di massima lo stesso e che quindi gli elementi di cambiamento, linguistici, ma non solo, siano scelte indotte in larga misura dalla diversità del mezzo utilizzato, la scrittura da un lato e le immagini “parlate” dall’altro.
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