Partiti politici e web: verso una democrazia 2.0
DOI:
https://doi.org/10.12775/TSP-W.2016.021Parole chiave
Partiti politici e web, democrazia 2.0Abstract
Un’indagine sul grado di incidenza dei nuovi media sul funzionamento attuale della rappresentanza politica, e quindi sul ruolo dei partiti nel contesto di una supposta democrazia digitale, impone due premesse di ordine generale, in cui si intrecciano elementi giuridici con altri di natura antropologica, sociologica e di comunicazione in senso stretto.
Una prima premessa riguarda le caratteristiche intrinseche della rete e l’uso che di essa viene fatto da parte dell’ormai maggioranza dei cittadini/utenti.
Al riguardo, in un noto saggio di Pippa Norris, si distingue tra Cyber-optimists e Cyber-pessimists, attraverso un’interessante analisi dei pro e dei contro dell’attività politica in rete. In chiave ottimistica, le enormi potenzialità offerte dal web possono sicuramente rafforzare i meccanismi di rappresentanza politica, agevolando la conoscenza, la partecipazione e il controllo da parte dei cittadini rispetto all’attività dei poteri pubblici. In chiave pessimistica, non si può, tuttavia, rimanere indifferenti rispetto ai rischi connessi alla natura intrinseca del web che possono generare l’effetto opposto di una inquinata interazione tra rappresentanti e rappresentati, ossia tra il corpo politico-istituzionale e il cd. popolo della rete.
[1] P. Norris, Democratic divide? The impact of the Internet on Parliaments Worldwide, in: https://www.hks.harvard.edu/fs/pnorris/Acrobat/apsa2000demdiv.pdf, 2000.
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